CENTO MODI PER INNAMORARSI E PER FARE INNAMORARE DELLA PROPRIA CASA-NATURA! In questo blog, troverete informazioni e materiali educativi di vario genere che potranno essere utili per "imparare" ed insegnare a riguardare il pianeta-casa come un magico cerchio tondo da tutelare ed amare. A cura di Claudia Bousquet
venerdì 18 ottobre 2013
mercoledì 16 ottobre 2013
lunedì 14 ottobre 2013
lunedì 22 luglio 2013
Articoli interessanti
L'illimitatezza: un'illusione da superare di Luca Madiai
http://www.decrescita.com/news/?p=7006#comment-57861
Sette mesi in camper alla ricerca dell'Italia che cambia di Daniel Tarozzi
http://www.ilcambiamento.it/viaggi/sette_mesi_in_camper_italia_che_cambia.html
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mercoledì 19 giugno 2013
Voci delle piante
http://www.vocidipiante.it/
E' questo un interessante studio svolto a Reggio Emilia da due amanti della natura
E' questo un interessante studio svolto a Reggio Emilia da due amanti della natura
domenica 16 giugno 2013
Video: Genuino Clandestino
http://vimeo.com/34322825
http://genuinoclandestino.noblogs.org/about/
CHI SIAMO
Siamo contadini e artigiani. Utiliziamo risorse abbondanti come il tempo ed il lavoro umano e risparmiamo quelle preziose come l’acqua e la Terra. Cerchiamo di vendere i nostri prodotti nel territorio che ci circonda, aggiungendogli così il valore del prodotto locale.
giovedì 16 maggio 2013
Blog: miti e leggende degli alberi
http://montebrianza.blogspot.it/2012/06/per-gentile-concessione-di-marco.html
In questo bel blog si possono consultare i miti e le leggende degli alberi per raccontarle e leggerle a piccoli e grandi.
In questo bel blog si possono consultare i miti e le leggende degli alberi per raccontarle e leggerle a piccoli e grandi.
venerdì 10 maggio 2013
Leggenda sull'origine del larice
Come nacque il LARICE:
C’era una volta
un torrente d’argento in cui abitavano le aguane, creature acquatiche.
un torrente d’argento in cui abitavano le aguane, creature acquatiche.
Marugiana, dal sangue misto, figlia di un’aguana e del signore del castello, era la loro regina e conosceva le tragedie e le sventure che colpivano gli uomini.
Un giorno un principe passando accanto al torrente la vide e s’innamorò di Marugiana, e lei di lui.
Il giovane la chiese in sposa e Marugiana accettò ma, come regalo di nozze, desiderò che almeno per un attimo il dolore e il male svanissero dal mondo.
Era questo un desiderio impossibile da esaudire, se non nel mondo di Utopia.
Si consultarono tutti i saggi del posto e solo una vecchietta, creatura dell’acqua, un’ aguana per l’appunto, pensò ad un momento in cui tutto sembrava fermarsi in una pace irreale, un momento che era solito accadere ogni secolo, e fortuna voleva che, proprio durante quell’anno, il giorno di San Giovanni Battista a mezzogiorno in punto si sarebbe ripetuto.
Così i due innamorati decisero di sposarsi durante quel magico giorno e le nozze poterono celebrarsi in un’atmosfera incantata.
Due nani, come regalo, decisero di legare tutti i fiori in un mazzo gigantesco, grande come un albero, che poi piantarono in una radura della montagna, dandogli il nome di Larice, segno di protezione del focolare domestico.
Certo che i nani avevano avuto un bel pensiero, ma non avevano riflettuto sul fatto che in montagna, durante gli inverni rigidi, il Larice sarebbe morto.
Pensarono e ripensarono alle possibili soluzioni, ma Marugiana semplicemente gettò sulla pianta il suo velo di nozze...la pianta magicamente cominciò a germogliare e poi a fiorire, con coni rossi e profumati.
Tutti i presenti rimasero stupiti per la bellezza della giovane pianta e decisero che da quel momento sarebbe diventata il simbolo del matrimonio. Infatti quest’albero, come il matrimonio, è verde e fiorito in primavera, poi diventa rosso e oro come la maturità, ma d’inverno, se una nuova Marugiana non lo ricopre con il velo della speranza e dell’amore, diventa secco e spoglio.
Tratto da: “Florario” di A.Cattabiani ed. Mondadori
martedì 23 aprile 2013
Video: lungo il fiume
http://www.youtube.com/watch?v=bL32Nq2TVA4
"Aiutato dalla fluidità del dettato olmiano (l'armoniosa fusione delle immagini, delle parole derivate dal Testamento e dei suoni conferma, se ce ne fosse bisogno, la completa padronanza del mezzo propria del regista) si finisce, ad un certo punto, per smarrire ogni preoccupazione critica, per affiancare al filo che ci consegna il regista un altro, del tutto nostro, anche parecchio personale. Sarà che sul Po ho passato le mie estati di bambino (ho camminato a piedi nudi sulle spiagge di sabbia bianchissima che si formano sul letto del fiume, mi sono sdraiato all' ombra dei pioppi...), certo è che, seguendo 'Lungo il fiume', ho subito una sorta di sdoppiamento. E ho pensato a mio padre che amava il fiume. Queste annotazioni mostrano, direi, un'adesione all'avventura spirituale proposta da Olmi che, in 'Lungo il fiume', propone il riepilogo di una meditazione su Dio e il mondo creato, amato, temuto e poi dimenticato, sporcato anzi. Olmi, tuttavia, non gioca al pessimismo. Non a caso si ferma alle sorgenti e alla foce del fiume. Sono i luoghi, suggerisce, dove una rinascita è ancora possibile, dove si può imparare a (ri)vedere le cose."
(Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 11 Luglio 1992)
venerdì 5 aprile 2013
lunedì 25 marzo 2013
Video: Terra madre di E.Olmi
https://www.youtube.com/watch?v=-MwBSw_fb-s
(Versione completa)
Il registra:
Ermanno Olmi (Bergamo, 24 luglio 1931) è un regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, produttore cinematografico escenografo italiano.
Ermanno Olmi è nato a Bergamo. Ma la famiglia di Ermanno, padre ferroviere madre operaia, si trasferì a Treviglio quando lui era ancora piccolo, ed è lì che il futuro regista è di fatto cresciuto.[1] Il suo luogo di nascita è stato spesso riportato erroneamente come Treviglio da più fonti, ma Olmi stesso ha fatto chiarezza su questo punto in un'intervista rilasciata a Charlie Owens, autore di una monografia dedicata al regista: Owens: «Alcuni scrivono che tu sei nato a Bergamo, altri scrivono Treviglio. Dove sei nato esattamente?» Olmi: «A Bergamo, in un quartiere chiamato Malpensata. Io spero che quando sono venuto al mondo mia madre l'abbia pensata in modo diverso, ovvero che sia stata una bella pensata l'avermi messo al mondo!»[2] Di famiglia profondamente cattolica, Olmi rimane da giovane orfano di padre, morto durante la seconda guerra mondiale; frequenta prima il liceo scientifico e poi il liceo artistico, ma non porta a termine gli studi.
Si trasferisce a Milano per seguire i corsi di recitazione dell'Accademia di Arte Drammatica; nello stesso tempo, allo scopo di mantenersi, trova anche un lavoro presso la Edisonvolta, dove già lavorava la madre, che gli affida l'organizzazione delle attività ricreative per i dipendenti, in particolare quelle relative al servizio cinematografico, e gli viene richiesto di documentare le produzioni industriali attraverso filmati. Olmi sfrutta l'occasione per dimostrare la sua intraprendenza ed il suo talento con la macchina da presa; pur non avendo praticamente nessuna esperienza alle spalle, tra il 1953 ed il 1961 realizza decine di documentari, tra i quali La diga sul ghiacciaio, Tre fili fino a Milano (1958) e Un metro è lungo cinque. In tutti gli oltre quaranta documentari realizzati negli otto anni di lavoro si nota l'attenzione alla condizione degli uomini che lavorano nelle strutture aziendali, un modello interpretativo della realtà che anticipa le caratteristiche peculiari delle future pellicole di Olmi.Ermanno Olmi è nato a Bergamo. Ma la famiglia di Ermanno, padre ferroviere madre operaia, si trasferì a Treviglio quando lui era ancora piccolo, ed è lì che il futuro regista è di fatto cresciuto.[1] Il suo luogo di nascita è stato spesso riportato erroneamente come Treviglio da più fonti, ma Olmi stesso ha fatto chiarezza su questo punto in un'intervista rilasciata a Charlie Owens, autore di una monografia dedicata al regista: Owens: «Alcuni scrivono che tu sei nato a Bergamo, altri scrivono Treviglio. Dove sei nato esattamente?» Olmi: «A Bergamo, in un quartiere chiamato Malpensata. Io spero che quando sono venuto al mondo mia madre l'abbia pensata in modo diverso, ovvero che sia stata una bella pensata l'avermi messo al mondo!»[2] Di famiglia profondamente cattolica, Olmi rimane da giovane orfano di padre, morto durante la seconda guerra mondiale; frequenta prima il liceo scientifico e poi il liceo artistico, ma non porta a termine gli studi.
Si trasferisce a Milano per seguire i corsi di recitazione dell'Accademia di Arte Drammatica; nello stesso tempo, allo scopo di mantenersi, trova anche un lavoro presso la Edisonvolta, dove già lavorava la madre, che gli affida l'organizzazione delle attività ricreative per i dipendenti, in particolare quelle relative al servizio cinematografico, e gli viene richiesto di documentare le produzioni industriali attraverso filmati. Olmi sfrutta l'occasione per dimostrare la sua intraprendenza ed il suo talento con la macchina da presa; pur non avendo praticamente nessuna esperienza alle spalle, tra il 1953 ed il 1961 realizza decine di documentari, tra i quali La diga sul ghiacciaio, Tre fili fino a Milano (1958) e Un metro è lungo cinque. In tutti gli oltre quaranta documentari realizzati negli otto anni di lavoro si nota l'attenzione alla condizione degli uomini che lavorano nelle strutture aziendali, un modello interpretativo della realtà che anticipa le caratteristiche peculiari delle future pellicole di Olmi.Ermanno Olmi è nato a Bergamo. Ma la famiglia di Ermanno, padre ferroviere madre operaia, si trasferì a Treviglio quando lui era ancora piccolo, ed è lì che il futuro regista è di fatto cresciuto.[1] Il suo luogo di nascita è stato spesso riportato erroneamente come Treviglio da più fonti, ma Olmi stesso ha fatto chiarezza su questo punto in un'intervista rilasciata a Charlie Owens, autore di una monografia dedicata al regista: Owens: «Alcuni scrivono che tu sei nato a Bergamo, altri scrivono Treviglio. Dove sei nato esattamente?» Olmi: «A Bergamo, in un quartiere chiamato Malpensata. Io spero che quando sono venuto al mondo mia madre l'abbia pensata in modo diverso, ovvero che sia stata una bella pensata l'avermi messo al mondo!»[2] Di famiglia profondamente cattolica, Olmi rimane da giovane orfano di padre, morto durante la seconda guerra mondiale; frequenta prima il liceo scientifico e poi il liceo artistico, ma non porta a termine gli studi.
Tratto da:http://www.wuz.it/articolo-film/2964/terra-madre-ermanno-olmi-cineteca-bologna-berlinale.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermanno_Olmi
Video: Il mistero dei fenicotteri rosa
Il mistero dei fenicotteri rosa (The Crimson Wing: Mystery of the Flamingos) è un documentario naturalistico del 2008realizzato per la Disneynature con il sostegno del WWF, in alta definizione disco Blu-ray.
Questo documentario della serie Disneynature è ambientato in una terra dotata di una natura ancora incontaminata e tratta la storia di uno degli uccelli dai tratti affascinanti e misteriosi: il fenicottero rosa. Viene seguita da vicino la nascita deipulcini, la loro crescita, le prime "prove tecniche" di volo, i rituali di corteggiamento, le lotte tra maschi, le migrazioni e molti altri momenti salienti della vita di un'intera popolazione di fenicotteri rosa che nidificano sulle sponde del Lago Natron, situato nella Tanzania settentrionale, in una landa sperduta e desolata, unico luogo di riproduzione per questa specie che rischia l'estinzione.
https://www.youtube.com/watch?v=GGorKWtHGcc
Video: La marcia dei pinguini
Il pinguino imperatore che vive nelle regioni antartiche deve migrare per diversi mesi in determinate zone per riprodursi e allevare i propri figli. La marcia dei pinguini segue da vicino il viaggio di una colonia e successivamente una coppia di questi che affronta diverse marce affinché il piccolo possa resistere al freddo e alla fame del periodo dopo la sua nascita.
https://www.youtube.com/watch?v=-7HpEfMcLE8Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/La_marcia_dei_pinguini
Video:Delfini e balene, la tribù degli oceani
Un incredibile documentario di Jean-Michel Cousteau sul mare e le sue affascinanti creature! Vivrete un'emozionante avventura che vi porterà dalle splendide barriere coralline delle Bahamas alle calde acque dell'esotico Regno di tonga per un incontro ravvicinato con le ultime tribù degli oceani.
http://www.youtube.com/watch?v=Nst3-YVsukk
(Versione completa)
http://www.youtube.com/watch?v=Nst3-YVsukk
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Video: La vita negli oceani
La vita negli oceani (Océans) è un documentario naturalistico del 2010 realizzato dalla Disneynature e codiretto daJacques Perrin e Jacques Cluzaud.
In precedenza Disneynature aveva acquistato i diritti di distribuzione solo per il Nord America e il Messico, di un altro documentario sugli oceani, intitolato Oceani 3D (OceanWorld 3D nella versione originale britannica), distribuito in Italia dalla Eagle Picture [1].
http://www.youtube.com/watch?v=s-shs4RzOd8
http://www.youtube.com/watch?v=s-shs4RzOd8
Video:"Il popolo migratore"
Il popolo migratore è un documentario naturalistico del 2001 realizzato da Jacques Perrin in 4 anni di lavoro. Ha come protagonisti gli uccelli migratori tra cui rondini, cicogne, gru, sterne, varie specie di oche ed anatre selvatiche, seguiti durante i loro viaggi.
Jacques Perrin è anche narratore in lingua francese del film-documentario Microcosmos - Il popolo dell'erba del 1996 e regista di Océans nel 2010.
Film candidato al Premio César per la migliore opera prima nel 2002. Uscito in Italia al cinema il 15 novembre 2002.
Il gruppo musicale francese A Filetta ha composto la colonna sonora del film.
Video:Baraka
Baraka è un film documentario del 1992 diretto da Ron Fricke.
Potrebbe sembrare fuori tema , rispetto ai video precedentemente inseriti, ma in qualche modo ci riporta sempre al rispetto della Terra e dell'essere umano.
Il regista è stato in precedenza direttore della fotografia in Koyaanisqatsi, il primo film della trilogia qatsi di Godfrey Reggio.
Spesso paragonato proprio a Koyaanisqatsi, il soggetto di Baraka ha alcune somiglianze, incluse riprese di panorami, chiese, cerimonie religiose e città nella loro vita quotidiana, con i precedenti lavori svolti in collaborazione con Reggio.
Il film è stato girato in 152 luoghi di 24 paesi: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cambogia, Cina, Città del Vaticano, Ecuador, Egitto, Francia, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Israele, Giappone, Kenya, Kuwait, Nepal, Polonia,Tanzania, Thailandia, Turchia, e Stati Uniti. Non contiene dialoghi.
Il titolo, Baraka, è una parola che significa "benedizione" in diverse lingue. Un seguito di Baraka è Samsara.
http://www.youtube.com/watch?v=aqzLjv2wja4
Tratto da :http://it.wikipedia.org/wiki/Baraka_(film)
(Versione completa)
domenica 24 marzo 2013
Mostra fotografica:"Tra magia e solitudine"
Mostra fotografica di Valeria Errani, nata a Faenza.
"In quasi tutte le mie foto indipendentemente dal soggetto, utilizzo la nebbia; questo per lasciare all’osservatore la scelta di decidere che cosa vuole vederci oltre e affinché possa utilizzare l‘immaginazione che sembra essersi persa tra i meandri della mente. Una bella fotografia con il sole dà già tutte le informazioni, invece la nebbia destabilizza, ma proprio per questo credo che ci si soffermi un po’ di più a pensare.scelta di una macchina fotografica analogica non è avvenuta per caso, ma in seguito alla considerazione di potere avere uno strumento utile a comprendere l’uso dell’inquadratura senza dispersione di scatti per questo molti amici hanno deciso di considerarmi “quella dell’ era dei dinosauri”
http://www.valeriaerrani.it/tra_magia_e_solitudine.html
"In quasi tutte le mie foto indipendentemente dal soggetto, utilizzo la nebbia; questo per lasciare all’osservatore la scelta di decidere che cosa vuole vederci oltre e affinché possa utilizzare l‘immaginazione che sembra essersi persa tra i meandri della mente. Una bella fotografia con il sole dà già tutte le informazioni, invece la nebbia destabilizza, ma proprio per questo credo che ci si soffermi un po’ di più a pensare.scelta di una macchina fotografica analogica non è avvenuta per caso, ma in seguito alla considerazione di potere avere uno strumento utile a comprendere l’uso dell’inquadratura senza dispersione di scatti per questo molti amici hanno deciso di considerarmi “quella dell’ era dei dinosauri”
http://www.valeriaerrani.it/tra_magia_e_solitudine.html
Mostra fotografica: "Le facce degli alberi"
Lucilla Lauricella da qualche anno sta proponendo per l'Italia una mostra dal titolo: "Le facce degli alberi, viaggio nel bosco animato"con foto e ceramiche che degli alberi colgono e ritraggono forme di animali, sembianze umane e parvenze di creature immaginarie.
sabato 23 marzo 2013
Mostra fotografica:"Alberi e piccola vita intorno"
"Alberi e piccola vita intorno" è una itinerante mostra fotografica della sottoscritta, Claudia Bousquet, accompagnata da poesie.
Attraverso le immagini di elementi naturali, scattate in diversi parchi d'Europa, e grazie ai versi poetici della stessa autrice e di autori vari, si vuole sensibilizzare alla salvaguardia di Madre Terra, stimolando la curiosità ed il desiderio-tutela di bellezza.
https://www.youtube.com/watch?v=W1lD9PQXwC0
Attraverso le immagini di elementi naturali, scattate in diversi parchi d'Europa, e grazie ai versi poetici della stessa autrice e di autori vari, si vuole sensibilizzare alla salvaguardia di Madre Terra, stimolando la curiosità ed il desiderio-tutela di bellezza.
https://www.youtube.com/watch?v=W1lD9PQXwC0
*Associazioni, librerie, biblioteche, enti pubblici e privati possono chiedere di ospitare l'esposizione mandando una mail a "ecoinarte@yahoo.it", sarò lieta di prendere in considerazione la vostra proposta.
Sito: Il significato dei fiori
E' questo un sito in cui è possibile trovare il significato dei fiori secondo la mitologia e la tradizione popolare.
http://www.giardinaggio.org/significato-fiori.asp
http://www.giardinaggio.org/significato-fiori.asp
Video National geographic: "Gli animali più pericolosi"
Documentario della National geographic
https://www.youtube.com/watch?v=SCf5QnPrXNw
Per saperne di più:http://natgeotv.nationalgeographic.it/gli-animali-piu-pericolosi
https://www.youtube.com/watch?v=SCf5QnPrXNw
Per saperne di più:http://natgeotv.nationalgeographic.it/gli-animali-piu-pericolosi
Video: "La volpe e la bambina"
La pellicola è uscita in Italia il 21 marzo 2008. Le riprese sono state effettuate tra Plateau de Retord (Ain, Francia) e l'Abruzzo.
La pellicola è narrata nella versione italiana da Ambra Angiolini.
Trama:
Una bambina, passeggiando nel bosco, s'imbatte in una volpe. Il suo desiderio di poterla accarezzare e la voglia di poterle diventare amica diventeranno il suo unico motivo di vita: la bambina, che abita in una casa poco distante dal bosco, si reca ogni giorno nel luogo dove l’ha trovata la prima volta per poterla avvicinare, la volpe accetta soltanto di essere guardata, ma non toccata. Un giorno, due lupi stringono la volpe su un tronco, con l’intento di assalirla e mangiarla. La bambina riesce a far fuggire i predatori e a salvare la sua amica, che in cambio le permette di accarezzarla e di conoscere i suoi cuccioli.
Da quel giorno inizia un nuovo tipo di rapporto tra la la volpe, battezzata Titù, e la bambina, la quale cerca col tempo di addomesticare l’animale, contro il suo volere, tanto da rischiare di farla morire.
Video: "Earth"
Earth - La nostra Terra (Earth) è un documentario naturalistico del 2007 destinato al cinema, realizzato dalla BBC Natural History Unit come primo film della Disneynature. Il film è uscito in contemporanea mondiale il 22 aprile 2009.
Il documentario è una co-produzione britannica, statunitense e tedesca, girata interamente in alta definizione con l'ausilio del 35mm e delle più innovative tecniche di ripresa. Earth utilizza alcune delle sequenze della serie di documentari BBC HDPlanet Earth.
Il documentario mostra differenti habitat e creature che popolano il pianeta Terra, mettendo in guardia lo spettatore su ciò che minaccia la loro sopravvivenza e focalizzando l'attenzione su tre "famiglie" di animali: megattere, elefanti africani e orsi bianchi.
Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Earth_-_La_nostra_Terra
Video: "Microcosmos"
"Microcosmos - Il popolo dell'erba" è un documentario del 1996 scritto e diretto da Claude Nuridsany e Marie Pérennou. Ha come protagonisti gli animali che popolano i prati, in particolare gli insetti e altri invertebrati come ragni e chiocciole.
Presentato fuori concorso al 49º Festival di Cannes, è stato premiato con il Grand Prix tecnico.
http://www.youtube.com/watch?v=-zboRn6cImY
(Versione completa)
Libro di poesie: "Amazzonia respiro del mondo"
Poesie provenienti dalla natura e dedicate alla natura, culla di Marcia Theophilo... "Amazzonia respiro del mondo" costituisce un nuovo tassello nell'ormai lunga, appassionata ricerca che fa della poesia di Marcia Theophilo una magica congiunzione fra alta ispirazione poetica e rivendicazione dell'esistenza di un'intera regione che soffre, quella della foresta amazzonica. Non si deve vedere tuttavia in questa poesia soltanto l'impegno etico di chi si oppone a una delle più barbare e violente depredazioni della nostra epoca; la foresta, per Marcia Theophilo, è prima di tutto incanto, è il mondo dei miti ritrovato nei racconti della nonna e del padre. Il volume accosta al testo portoghese quello italiano, che si deve alla stessa autrice. Prefazione di Mario Luzi, con una poesia di Rafhael Alberti.
Márcia Theóphilo è nata nel 1941 a Fortaleza, in Brasile.
Ha studiato in Brasile e in Italia dove si è dottorata in antropologia.
Tutta la sua opera si inspira alla foresta amazzonica, ai suoi popoli, ai suoi miti, ai suoi alberi ed animali ed è rivolto alla salvaguardia del patrimonio naturale e culturale della foresta, alla denuncia della sua distruzione.Ha studiato in Brasile e in Italia dove si è dottorata in antropologia.
La sua infanzia è stata influenzata dalla nonna paterna - che viveva in Acre, Amazzonia - che è stata la prima persona che le ha raccontato i miti della foresta , le grandi visioni del fiume, le voci del vento, le metamorfosi della luna, mettendola in sintonia con la polifonia delle voci della natura.
Da allora si è sempre interessata ai problemi dell’Amazzonia e degli indios, volendo capire a fondo quest’umanità così pura nella sua origine e per questo seriamente minacciata dal degrado ed esposta a grandi pericoli. Attraverso i racconti di suo padre e di sua nonna ha compreso il significato del suo profondo legame con la foresta.
Dal 1968 al 1971 lavora come giornalista nel campo della cultura e della critica dell’arte a San Paolo, sviluppando una collaborazione con artisti - come Maria Bonomi, Saverio Castellani, Tomie Otake, Otavio Araujo e altri – scrivendo poesie (riunite nel suo libro di poesie, (“Siamo pensiero” Milano, 1972) prefatto e tradotto da Ruggero Jacobbi). Nel 1972 lascia il Brasile, sottraendosi con l’esilio alla repressione di una dittatura militare che impediva la libertà di scrivere e di studiare. Nello stesso anno conosce a Roma il poeta brasiliano Murilo Mendes che le presenta il critico letterario Ruggero Jacobbi e il poeta spagnolo in esilio Rafael Alberti, con cui stabilisce un importante rapporto di lavoro e amicizia.
Il sodalizio con Rafael Alberti nasce dalla capacità dell’illustre maestro di unire pittura e poesia in un’unica arte animando i versi con immagini e colori. Ma ciò che soprattutto li ha legati è stato l’impegno per la libertà.
Un altro importante aspetto di questa amicizia, che è durata dieci anni fino al ritorno alla Spagna del poeta, è stato la partecipazione nei recital europei, dove Márcia Theóphilo ha scoperto la sua capacità di comunicare con il grande pubblico. In questi incontri internazionali – tra cui "Poetry International" (Rotterdam, 1977) la "Convenzione Internazionale di Poesia" (Struga, Jugoslávia, 1978), il "Congresso di Scrittori Europei" (Firenze, 1978) – conosce Lawrence Ferlinghetti, Evgeny Evtushenko, Mario Luzi, Allen Ginsberg, Gregory Corso e altri.
Quando in Brasile il processo di democratizzazione inizia, nel 1979, Márcia Theóphilo torna a San Paolo dove partecipa al Movimento per la Democrazia. È corrispondente della rivista italiana “Noi Donne”.
Torna a Roma nel 1981 dove continua a lavorare nel intercambio culturale tra Italia e Brasile, organizzando incontri culturali – come l’esposizione di artisti italiani e brasiliani “Per la democrazia in Brasile” (Museo Sant’Egidio, Roma, 1981), il meeting internazionale “La parola del Poeta” sezione Latinoamericana (Roma, 1982) – traducendo in italiano poeti brasiliani e in portoghese poeti italiani, tenendo conferenze, partecipando a vari recital di poesia, anche all'estero.
Márcia è stata candidata al premio Nobel.
Tratto da: http://natakarla.blogspot.it/2011/11/noi-alberi-marcia-theophilo.html
http://www.inmondadori.it/Amazzonia-respiro-mondo-Marcia-Theophilo/eai978883680948/
venerdì 22 marzo 2013
Video d'animazione:"the fish with the smile"
http://www.youtube.com/watch?v=WSs1W7mP29M&feature=related
Made in Taiwan, il video d'animazione "The fish with the smile" , diretto da Jay Shih, vince diversi premi, tra cui un festival a Berlino. Si ispira alle illustrazioni di Jimmy Liao's.
http://www.taipeitimes.com/News/taiwan/archives/2006/02/20/2003293808
(Versione completa)
Made in Taiwan, il video d'animazione "The fish with the smile" , diretto da Jay Shih, vince diversi premi, tra cui un festival a Berlino. Si ispira alle illustrazioni di Jimmy Liao's.
http://www.taipeitimes.com/News/taiwan/archives/2006/02/20/2003293808
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Video: Arte e natura di Duyhuynh
http://www.youtube.com/watch?v=4442aZAmejU&feature=related
http://www.duyhuynh.com/index.php
Info tratte da: http://www.artsblog.it/post/925/duy-huynh-figure-in-volo-per-ritrovare-la-quiete
Huynh è un giovane vietnamita, giunto negli anni ‘80 in California, terra che con i suoi colori e la sua luce non ha mancato di generare in lui un senso di spaesamento, superato proprio grazie alla realizzazione delle sue tele.
Huynh è approdato a questo risultato partendo dal mondo dei fumetti, dei cartoon e dei graffiti che lo hanno ispirato agli esordi, quando si è dedicato anche al murales, sforzandosi di portare la sua arte anche in luoghi non strettamente artistici come coffee shop e ristoranti, così da poter condividere con gli altri quella che egli stesso definisce un’appendice della sua vita.
Le tele di Huynh sono opere figurative, poetiche, popolate da personaggi sognanti e fiabeschi (per lo più femminili), decontestualizzati e inseriti in scenari non definiti, spesso naturali.
Tema ricorrente il viaggio, spirituale e fisico, tradotto in un linguaggio che all’inquietudine vorrebbe rispondere con la serenità di una tavolozza ricca e morbida.*
http://www.duyhuynh.com/index.php
Info tratte da: http://www.artsblog.it/post/925/duy-huynh-figure-in-volo-per-ritrovare-la-quiete
Video:natura e arte di P.Revonkorpi
http://www.youtube.com/watch?v=9oOhGsNY_NY&feature=related
Pete Revonkorpi illustratore fillandese, i suoi lavori sono creati digitalmente
Video: natura e arte di S. Braido
http://www.youtube.com/watch?v=cSOPidVuViM&feature=related
Opere di Silvano Braido:
Pittore, Treviso classe 1946, fin da bambino che vive immerso nella campagna trevigiana, oltre al gioco scopre il bisogno di disegnare, come necessità di espressione e di comunicazione. La matita, i pastelli e successivamente l'olio e l'acrilico, gli saranno compagni inseparabili per tutta la vita. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia per altro senza portare a termine gli studi a causa di motivi famigliari. I vari mestieri intrapresi successivamente, non lo hanno mai distolto dalla sua vera vocazione. Strappando al riposo il tempo della pittura, con caparbietà, intelligenza e con un paziente lavoro di ricerca, intraprende infine la strada dell'artista a tempo pieno. Fin dalle prime esposizioni si rivela artista creativo e di grande fascino. Oggi, nel pieno della maturità, con raffinato senso pittorico, costruisce immagini di straordinaria bellezza: cieli infiniti e creature fantastiche che fanno luminose le scene dei suoi colloqui con la vita.
Articolo: "Camminare: un'insostituibile pratica di vita"
http://www.ilcambiamento.it/culture_cambiamento/camminare_boschi_pratica_insostituibile.html
Perchè camminare ed immergersi nelle bellezze della natura...
Articolo a cura di C.Bousquet
Perchè camminare ed immergersi nelle bellezze della natura...
Articolo a cura di C.Bousquet
Articolo:"Orti comunali"
L'orto una sana pratica di vita; un mezzo per socializzare e nutrire sani ideali di vita collettiva.
Libro: "Il grande albero"
Libro per bambini e per grandi ancora piccini
La storia di un abete e della sua lunga vita, dei suoi incontri con personaggi illustri come l'imperatore d'Austria e la principessa Sissi, dei suoi viaggi, quando, tagliato, dovrà lasciare la radura in cui è nato per diventare l' albero di Natale di piazza San Pietro a Roma. Infine della sua amicizia con lo scoiattolo Crik che lo aiuterà a tornare a casa. Una fiaba moderna, una storia di coraggio, di amore e amicizia in cui la vita vince su tutto. Età di lettura: da 10 anni.
Evento: "Fa la cosa giusta"
http://falacosagiusta.terre.it/
https://www.facebook.com/pages/Fa-la-cosa-giusta/33481833782
Nata nel 2004 a Milano da un progetto della casa editrice Terre di mezzo, Fa' la cosa giusta!, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili ( quartiere fieristico di Milano ).
Fa' la cosa giusta!, fin dalla sua prima edizione, ha come obiettivo quello di diffondere sul territorio nazionale le "buone pratiche" di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale.
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giovedì 21 marzo 2013
Libro "Bosco di Luna"
Per bambini ed adulti un pò piccoli!
Prefazione di Carla Lomi
Molti sono i libri che ci è dato frequentare. Questo è un libro-albero, alimentato da radici vaste e ramificate, immerse in quel tempo lontano che vide fiabe e miti germogliare; familiare per aspetto si impone nella sua presenza, non circoscrivibile tuttavia definitivamente, accompagnata com’è da mutamenti - riverberi di luci, giochi d’ombra - nell’adunare generi diversi, talvolta con voce che sorprende, nuova, ma che rimanda a canti di culla.
Ci invita, nell’ineliminabile necessità del viaggio iniziatico, ad inoltrarci nel bosco - il bosco dell’esistenza con le sue innumerevoli presenze animate e sacre, sorelle e fonti per la nostra vita - con nuovi occhi, quelli che, forse da sempre, cercano sotto la scorza/corteccia, la linfa e, con essa, l’essenza.
Le parole della fiaba di Mario Bolognese sono i sensi che ci fanno percepire questo ignoto, alimentato dalla luce come dall’ombra, dallo scambio e dall’osmosi che connette il limo, il fango al cielo, il corpo all’onda, al suono che grati fa sostare sotto le fronde vibranti e varie dell’albero-libro.
Possiamo passarci accanto senza attenzione o attese, o farlo amico fra visite e conversazioni.
Offre ancora altro questo libro provocatorio con cortesia.
E’ lo sguardo che nell’incanto del bambino si rivolge al nostro tempo frettoloso e inospitale.
Le parole che, nella prima parte-introduzione, si rivolgono infatti all’adulto sanno quanto inquieta, ma ci prendono, come un tempo, per mano, a svelare, attraverso la filigrana del sapere e della storia, leggi e orditi di un immenso arazzo, gli intrecci preziosi, minacciati, lacerati che la natura ci dispiega.
Nessuna traccia utile, nessuna voce-filo è esclusa: non la scienza con il suo incessante domandarsi; rintracciabile è anche l’eco della cronaca, là dove spesso si smarriscono coordinate; ma il lettore - incantato dalle stesse immagini di frutti, germogli e altri ospiti che il libro-albero dispiega - nel viaggio a cui le pagine conducono a dirigere l’orchestra troverà la poesia, (qui senza frack - alimentata dalle voci sapienti di poeti laureati o ignoti, voci di tribù per noi remote) disposta a dar lezione al principiante o a chi non sa di poterlo diventare.
Certo non tutto potrà essere immediatamente accolto, compreso, imparato lungo l’itinerario a cui questa fiaba invita, ripercorrendo i sentieri del secondo bosco, la cui mappa è segnata più dai labirinti del cuore che dalla sintassi cristallina della mente; ma questa oscurità, che potrà essere talora percepita, è varco, soglia che consente il nostro accesso là dove sono serbate le parole che non sapevamo di possedere.
Le poesie che il libro propone, nella loro melodia dolce di carillon, possono anche esser scelte ad una ad una come frutti da un cesto, o carte da un mazzo che mai delude, sono infatti rivelazioni fulgide, fiamme di luce che ridisegnano il nostro universo conducendoci oltre le apparenze: rinascere è possibile, all’alba possiamo ancora dar parola.
Questi 22 canti finali sono allora i frutti che l’albero ci porge? Certo, ma i migliori, si augura l’autore, matureranno insieme a noi, come gemme o semi affidate alle nostre pazienti attese, agli ascolti, o a impeti di danza a cui il libro, non dimentichiamo, chiama.
Le poesie di Bolognese che si prestano, con la nostra complicità, ad entrare nella fiaba per allargare e mutare il canovaccio da lui creato, nascono da un io anelante che conosce gli abissi del nostro orizzonte culturale, ma che qui si separa dalle costruzioni ardite del sapere, che pure ha percorso a lungo e indagato, operoso e vigilante, per farsi invito e speranza.
Rivolti a chi alfine? Al bambino o all’adulto che di lui/lei (e la prospettiva di genere è sempre molto presente entro un disegno di inedita ricomposizione) si cura?
Come l’albero, anche questo libro accoglie ogni stagione, si offre, cambia il paesaggio attorno. A volte susciterà risvegli pieni di baldanza, quando l’età si scorda e, generante, l’intuito - l’intesa ricompare; altrove - in presenza di sguardi ancorati ad orizzonti rigorosi che nella gemma non individuano la futura primavera - farà solo discutere, domandare; né si potrà negare la possibilità di vedere passanti indifferenti che calpestano le sue foglie, intralcio ormai al loro spedito andare.
Forse occorrerà ripartire da quel bosco di cui questa fiaba parla, che tutto riconnette: lo scricchiolio al suolo e al sentore di ali, la voce frale a quella cristallina, innumerevoli presenze in un uno stesso cerchio, umile e sublime, per contemplare, con la lucidità della poesia, la complessità, il fascino, i legami del nostro essere di passaggio, in cerca d’eternità e saggezza, nel creato.
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